C'era una volta una principessa che avrebbe sposato soltanto chi le avesse portato il "biscotto perfetto"... per lei ovviamente. Nessuno sapeva quali dovessero essere le qualità del biscotto, e al regno si presentarono fior fiore di cuochi, pasticceri, nobili principi e re. Ma una volta era troppo cotto, l'altra troppo crudo, troppo basso, troppo alto, troppo secco, troppo pesante e via dicendo. In ultimo si presentò un ragazzo aiuto-cuoco nelle cucine del regno e le presentò un biscotto, nè troppo piccolo, nè troppo dolce, nè troppo secco e via dicendo. E lei lo sposò.
Quando ero più piccola in un libro di cui ricordo la grandezza, le pagine, i disegni, la forma delle scritte, ma non ricordo il titolo, leggevo una storia che raccontava pressappoco così. E questa storia mi è tornata in mente proprio in questi giorni, in cui mi sento quasi persa nella ricerca del biscotto perfetto.
Nè troppo burroso, nè troppo zuccherato, nè troppo morbido, nè troppo gommoso... e via dicendo. So che questo biscotto esiste perchè l'ho mangiato da coccole ma non conosco la ricetta. Cerco di carpire attraverso il gusto gli ingredienti, ma le dosi, quelle sono davvero difficili da indovinare. Così provo a fare biscotti, modifico ricette, preparo il burro chiarificato, mi faccio prendere in giro da chi mi chiede se voglio diventare una cuoca molecolare, ma ancora niente. nessun biscotto perfetto all'orizzonte.
Arriverò mai a ricreare la ricetta del biscotto perfetto?
Probabilmente no. O meglio non quello che ho mangiato. E in fondo non so se è giusto o ingiusto così. Ma cercarlo mi porterà una serie di possibilità creative.
Proverò farine diverse, uova, burro chiarificato o no, montato a neve e a mano, cotto a 180° o 200°. E' la ricerca che fa il biscotto. E' la strada che fa il viaggio. Allora non mi importa della meta. Mi importa del viaggio(troppo retorica?). E della ricerca.
Sperimentare e concretizzare è il mio tema dell'anno. Contro la pigrizia, il non-tempo, la paura, le chiacchiere inutili tra me e me. In che modo? Voglio fare una lista di progetti che ho in testa, fare degli schizzi e poi realizzarli e chiaramente postarli qui. Cose piccole. E voglio essere meno esigente.
Forse è per questo che ho tagliato i capelli, per ricominciare da zero. e tornare a sentirmi a casa.
Quando ero più piccola in un libro di cui ricordo la grandezza, le pagine, i disegni, la forma delle scritte, ma non ricordo il titolo, leggevo una storia che raccontava pressappoco così. E questa storia mi è tornata in mente proprio in questi giorni, in cui mi sento quasi persa nella ricerca del biscotto perfetto.
Nè troppo burroso, nè troppo zuccherato, nè troppo morbido, nè troppo gommoso... e via dicendo. So che questo biscotto esiste perchè l'ho mangiato da coccole ma non conosco la ricetta. Cerco di carpire attraverso il gusto gli ingredienti, ma le dosi, quelle sono davvero difficili da indovinare. Così provo a fare biscotti, modifico ricette, preparo il burro chiarificato, mi faccio prendere in giro da chi mi chiede se voglio diventare una cuoca molecolare, ma ancora niente. nessun biscotto perfetto all'orizzonte.
Arriverò mai a ricreare la ricetta del biscotto perfetto?
Probabilmente no. O meglio non quello che ho mangiato. E in fondo non so se è giusto o ingiusto così. Ma cercarlo mi porterà una serie di possibilità creative.
Proverò farine diverse, uova, burro chiarificato o no, montato a neve e a mano, cotto a 180° o 200°. E' la ricerca che fa il biscotto. E' la strada che fa il viaggio. Allora non mi importa della meta. Mi importa del viaggio
Sperimentare e concretizzare è il mio tema dell'anno. Contro
Forse è per questo che ho tagliato i capelli, per ricominciare da zero. e tornare a sentirmi a casa.